Cerca nel blog

9.11 Non è strano che vi furono ben dieci morti misteriose fra gli astronauti?

IN BREVE: No, perché non furono misteriose. Il mestiere di pilota di velivoli ad altissime prestazioni, portati al limite per fare sperimentazione, era ed è tuttora molto pericoloso. I piloti collaudatori morivano spesso negli anni Cinquanta e Sessanta, anche al di fuori del programma spaziale: basta leggere qualche libro di storia dell’aviazione. Oltretutto due dei dieci morti citati non c’entravano nulla con il progetto Apollo.


IN DETTAGLIO: Il documentario di Fox TV Did We Land on the Moon? dice che “fra il 1964 e il 1967 dieci astronauti in tutto persero la vita in incidenti molto strani. Questo equivaleva alla morte di uno stupefacente 15% di tutto il corpo astronauti della NASA.“

Subito dopo, Bill Kaysing afferma che “per mantenere una bugia coperta e sotto silenzio è necessario eliminare tutti quelli che potrebbero parlarne”. L’insinuazione, in altre parole, è che le morti misteriose furono necessarie per mantenere segreta la bugia della messinscena. I lunacomplottisti, insomma, non si limitano a parlare di foto falsificate: qui lanciano accuse di omicidio plurimo.

Il documentario mostra in proposito le immagini prive di nomi presentate in Figura 9.11-1.

Figura 9.11-1. Da 33:44 in poi, il documentario Did We Land on the Moon? parla di dieci morti misteriose senza fare i loro nomi.


È quindi necessario svolgere una lunga e paziente ricerca per identificare chi erano questi dieci morti misteriosi allo scopo di determinare il loro ruolo nel progetto Apollo e per valutare se gli incidenti in cui persero la vita furono realmente strani.

La ricerca rivela che due di loro non facevano neanche parte del programma Apollo. Maggiori dettagli sono nel capitolo In ricordo dei caduti; qui trovate i fatti essenziali.



Figura 9.11-2. Persona non identificata da Fox TV.

La Figura 9.11-2 mostra Theodore Cordy Freeman: pilota militare dell’USAF, ingegnere aeronautico e pilota collaudatore di velivoli sperimentali, morì nel 1964, due anni prima del primo volo di collaudo delle capsule Apollo e tre anni prima di quello del Saturn V, in un incidente aereo scatenato da un impatto con un volatile. Era fra gli astronauti scelti per i progetti Gemini e Apollo, ma non fu mai assegnato a una missione specifica.



Figura 9.11-3. Persona non identificata da Fox TV.

La Figura 9.11-3 mostra Edward Galen Givens, Jr.; maggiore dell’USAF e pilota collaudatore, fu selezionato e addestrato come astronauta dalla NASA nel 1966 per l’Apollo Applications Program, una serie di missioni successive al primo sbarco lunare. Fu membro dell’equipaggio di supporto della missione Apollo 7. Morì in un incidente d’auto nel 1967.



Figura 9.11-4. Persona non identificata da Fox TV.

La Figura 9.11-4 è una foto di Robert Henry Lawrence, Jr. Era un maggiore e pilota collaudatore dell’USAF, che fu selezionato nel giugno del 1967 per il progetto Manned Orbiting Laboratory di stazioni spaziali militari. Morì l’8 dicembre 1967 nello schianto dell’addestratore supersonico F-104 pilotato dal suo allievo. Non ebbe alcun legame con il progetto Apollo.



Figura 9.11-5. Persona non identificata da Fox TV.

In Figura 9.11-5 è mostrato Clifton Curtis Williams, Jr., maggiore dei Marines e pilota collaudatore; fu membro del terzo gruppo di astronauti selezionati dalla NASA nel 1963. Fu assegnato all’equipaggio di riserva della Gemini 10 e a quello dell’Apollo 9. Morì nel 1967 per un guasto meccanico all’addestratore supersonico T-38 che stava pilotando.



Figura 9.11-6. Persona non identificata da Fox TV.

Elliot McKay See, Jr. (Figura 9.11-6) era un ingegnere, pilota della Marina USA e pilota collaudatore; fu scelto dalla NASA nel 1962. Fu anche supervisore della progettazione e dello sviluppo dei sistemi di guida e navigazione dei veicoli spaziali. Era stato scelto come comandante per la missione Gemini 9, ma morì il 28 febbraio 1966 insieme a un altro astronauta designato, Charles Bassett, nell’impatto del jet T-38 che stava pilotando, durante un atterraggio strumentale in condizioni di scarsa visibilità.



Figura 9.11-7. Persona non identificata da Fox TV.

La foto di Figura 9.11-7 mostra Michael James Adams. Maggiore USAF e pilota collaudatore, fu selezionato come astronauta per il progetto militare Manned Orbiting Laboratory. Morì il 15 novembre 1967, quando si disintegrò in volo l’aereo-razzo ipersonico sperimentale X-15 che stava pilotando a cinque volte la velocità del suono. Non ebbe alcun legame con il progetto Apollo.



Figura 9.11-8. Persona non identificata da Fox TV.

L’immagine di Figura 9.11-8 mostra Charles Arthur “Art” Bassett II: capitano USAF, pilota collaudatore, membro del terzo gruppo di astronauti scelti dalla NASA nell’ottobre del 1963. Era stato selezionato per la missione Gemini 9 insieme a Elliot See, ma morì con lui il 28 febbraio 1966 nello schianto del loro jet da addestramento T-38.



Figura 9.11-9. Persone non identificate da Fox TV.

Infine la Figura 9.11-9 presenta Virgil “Gus” Grissom, Ed H. White, Roger B. Chaffee. Come già descritto nei capitoli precedenti di questo libro, questi tre astronauti perirono insieme il 27 gennaio 1967 sulla rampa di lancio, durante l’addestramento, a causa dell’incendio al suolo della loro capsula Apollo 1 nel corso di un collaudo di routine.

---

Tiriamo le somme. Dei dieci “morti sospetti”:
  • due (Michael James Adams e Robert Henry Lawrence) erano astronauti militari, per nulla coinvolti nel progetto Apollo;
  • quattro, ossia Charles Bassett, Elliott See, Theodore Freeman e Clifton Williams, perirono in tre incidenti aerei con addestratori supersonici T-38 (erano piloti collaudatori);
  • Ed Givens ebbe un incidente d’auto;
  • Gus Grissom, Ed White e Roger Chaffee morirono nell’incendio dell’Apollo 1.

Dieci morti nell’arco di tre anni non sembrano una casistica sospetta per un gruppo di piloti che quotidianamente compivano voli ad alto rischio su velivoli sperimentali ad alte prestazioni. Chi avesse dubbi in merito può leggere il libro The Right Stuff di Tom Wolfe per capire quanto gli incidenti mortali fossero la tragica norma in quegli anni di sperimentazione frenetica.

Sembra invece molto sospetto che vengano inclusi due morti che non c’entravano nulla con il progetto Apollo. È facile rendere drammatiche le statistiche se il campione viene gonfiato del 25% senza motivo.