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8.16 Ma il portello del modulo lunare non era troppo stretto?

IN BREVE: No, non era troppo stretto perché ci passasse un astronauta con tuta e zaino. I lunacomplottisti che affermano di aver trovato dimensioni incompatibili hanno misurato la larghezza della tuta spaziale floscia anziché indossata e con le braccia ai lati del corpo, ma gli astronauti passavano dal portello stando carponi e quindi con le braccia sotto il corpo, cambiando drasticamente la propria larghezza effettiva. E comunque se fosse stata una messinscena, sarebbe stato banale fare un portello più largo.


IN DETTAGLIO: James Collier, autore del libro e DVD Was It Only a Paper Moon?, racconta di aver misurato le dimensioni del vano del portello anteriore di un modulo lunare usando una ripresa video e di aver scoperto che era troppo piccolo per consentire il passaggio di un astronauta bardato nella propria tuta spaziale e con lo zaino di sopravvivenza sulle spalle. Anche Mary Bennett e David Percy ripetono la stessa affermazione nel loro libro Dark Moon a pagina 340-341.

...l’apertura del LM è larga soltanto 82 centimetri [...]. Sicuramente sarebbe molto difficile, per un astronauta in tuta spaziale, pressurizzato, completamente carico con il suo PLSS e largo oltre 79 centimetri, uscire da un’apertura così piccola e scomoda.

* In originale: “the aperture of the LM is only 32 1/4 inches wide [...]. Surely, it would be very difficult for a pressurised, spacesuited astronaut, fully loaded with his PLSS and measuring over 31 inches in width to exit through such a small and awkward aperture.”


Le dimensioni del vano del portello indicate da Bennett e Percy sono sostanzialmente esatte: circa 81 centimetri in altezza e in larghezza, come dichiarato dai documenti Apollo 11 Press Kit e Lunar Module Operations Handbook.

Tuttavia è certamente sbagliata la loro misura della larghezza dell’astronauta che indossa la tuta e lo zaino, perché si riferisce alla tuta floscia e disposta su un piano, con le maniche ai lati del tronco (come mostrato a pagina 341 di Dark Moon). Qualunque indumento misurato in questa maniera sembrerà molto più largo di quanto sia realmente quando viene indossato, perché non è avvolto intorno al corpo di chi lo indossa. Provateci anche voi: un vostro maglione, spianato su un tavolo, è molto più largo del vostro corpo.

Lo zaino PLSS passa agevolmente dal vano del portello, perché è largo circa 51 centimetri.

L’errore di misura viene peggiorato dal fatto gli astronauti Apollo passavano dal vano del portello stando carponi, quindi con le braccia raccolte sotto di sé, non ai lati del corpo come mostrato in Dark Moon. Questo riduce ulteriormente la larghezza effettiva di un astronauta in tuta spaziale.

Del resto, basta guardare le fotografie lunari, come la AS11-40-5862 (Figura 8.16-1), che mostra Buzz Aldrin mentre si appresta a scendere dal modulo lunare passando dal vano del portello, per capire che la larghezza del vano era sufficiente. La manovra, a detta degli astronauti, non era facile, ma era comunque fattibile.


Figura 8.16-1. Buzz Aldrin si prepara ad uscire dal Modulo Lunare per raggiungere la superficie della Luna, dove lo aspetta il collega Armstrong, autore di questa immagine, che è un dettaglio della fotografia AS11-40-5862.


C’è un modo molto semplice per verificare tutta la questione: la larghezza del portello dichiarata da Bennett e Percy, ossia 82 centimetri, è quella di una comune porta interna di casa. La larghezza massima reale degli astronauti in tuta spaziale era quella delle spalle, per cui basta provare a mettersi in piedi nel vano di una porta e guardare quanto spazio avanza ai lati delle spalle. Anche tenendo conto di una tuta Apollo assai ingombrante, avanza comunque abbastanza spazio per passare agevolmente.

Se si vuole essere davvero rigorosi, si può acquistare o noleggiare una replica fedele delle tute Apollo presso i vari rivenditori specializzati, indossarla e confrontare la sua larghezza effettiva con quella del portello di un Modulo Lunare originale, come quelli presenti e visionabili presso il National Air and Space Museum a Washington, DC, il Kennedy Space Center in Florida e il Johnson Space Center di Houston.

Può sembrare improbabile potersi avvicinare a reperti museali inestimabili come i moduli lunari tanto da poterli misurare in dettaglio, ma oggi la tecnologia consente di prendere queste misure senza neppure avvicinarsi. Un articolo del 2018 su Metabunk.org, intitolato Debunked: Apollo Lunar Module Hatch Too Small for Spacesuit, descrive come il LM esposto al Kennedy Space Center, che è un esemplare originale costruito ma rimasto inutilizzato, è stato misurato a distanza usando uno scanner LIDAR portatile autocostruito. La stessa tecnica di scansione è stata poi usata su una tuta spaziale Apollo indossata da un manichino ed esposta nello stesso luogo. Questo ha permesso non solo di misurare le varie larghezze, ma anche di creare un modello digitale che fa interagire tuta e modulo. Il risultato è che la tuta ci passa agevolmente. I dati sono pubblicamente disponibili.

Figura 8.16-2. Rilievi LIDAR delle dimensioni del portello e della tuta spaziale.


L’articolo di Metabunk nota, fra l’altro, che alcuni lunacomplottisti arrivano a sostenere che i manichini degli astronauti collocati vicino al Modulo Lunare esposto al museo Smithsonian sarebbero più piccoli delle dimensioni reali per nascondere il fatto che il portello sarebbe troppo piccolo.

Infine c’è un’altra smentita di tipo logico a questa tesi di portelli o abitacoli troppo piccoli: se lo sbarco sulla Luna fosse stata una messinscena, non avrebbe avuto senso creare un finto Modulo Lunare troppo piccolo. Perché non fabbricarne uno un po’ più grande, con un portello abbondantemente largo, ed evitare qualunque dubbio su larghezze e ingombri?