Oltre alle presunte anomalie fotografiche, cinematografiche e tecnologiche, nel complottismo lunare hanno un ruolo importante anche alcune presunte anomalie di tipo fisico, sulla base delle quali i sostenitori delle tesi di complotto affermano che le missioni lunari Apollo avrebbero addirittura violato alcune leggi fondamentali della fisica.
Per esempio, secondo i complottisti gli astronauti avrebbero dovuto morire attraversando le fasce di Van Allen che circondano la Terra, le pellicole fotografiche e gli astronauti stessi non avrebbero potuto sopportare le temperature e le radiazioni dello spazio e dell’ambiente lunare, le loro tute pressurizzate nel vuoto si sarebbero dovute gonfiare come palloncini, e altro ancora.
Queste tesi si basano su equivoci sulla natura dello spazio che sono così diffusi che le questioni riguardanti le radiazioni e le fasce di Van Allen sono diventate domande popolarissime anche fra chi non ha dubbi.
Rispondere a queste obiezioni, che in alcuni casi sembrano almeno inizialmente abbastanza sensate a chi non conosce approfonditamente la materia, richiede un impegno di ricerca notevole e la possibilità di attingere a competenze scientifiche non comuni, e a volte lo stesso vale per chi vuole capire le risposte.
Questo capitolo è quindi più complesso dei precedenti, anche se è stato fatto il possibile per chiarire i concetti di fisica che vengono chiamati in causa di volta in volta.
Spiegare le fallacie di queste tesi è un’ottima occasione per parlare della vera natura dello spazio, smontare questi miti comuni e spiegare le comunicazioni radio nello spazio, il comportamento della polvere nel vuoto, il funzionamento delle tute spaziali delle missioni Apollo e altri aspetti del volo spaziale.