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5.4 Come mai la bandiera cambia posizione dopo il rientro a bordo degli astronauti?

IN BREVE: Perché lo sfiato dell’aria dall’abitacolo e le accensioni di prova dei razzi di manovra creavano nuvole di gas in espansione che, nel vuoto, potevano spostare un oggetto ampio e leggero come una bandiera.


IN DETTAGLIO: In alcune fotografie delle missioni lunari, per esempio in quelle di Apollo 14, la bandiera muta orientamento da una foto all’altra senza che nel frattempo sia stata toccata dagli astronauti. Chi l’ha spostata?

Lo si nota confrontando per esempio le foto AS14-66-9325 e -9339 (Figure 5.4-1 e 5.4-2), scattate entrambe dall’interno del modulo lunare dopo che gli astronauti Ed Mitchell e Alan Shepard avevano concluso le proprie escursioni sulla superficie della Luna. La 9325 fu scattata dopo la prima uscita; la 9339 dopo la seconda.

Figura 5.4-1. Foto AS14-66-9325. La bandiera è rivolta verso il modulo lunare di Apollo 14 dal quale viene scattata la fotografia, al termine della prima escursione sulla superficie di Shepard e Mitchell, a circa 119:42 dall’inizio della missione.


Figura 5.4-2. Foto AS14-66-9339. Al termine della seconda escursione la bandiera è rivolta in direzione opposta.


Le registrazioni delle escursioni lunari di Apollo 14 non mostrano alcuna azione degli astronauti sulla bandiera dopo la prima uscita, e quindi l’unica spiegazione possibile sembra essere che l’ha spostata per errore qualcun altro. E siccome sulla Luna non c’era nessun altro, queste foto sembrano essere una chiara prova di falsificazione.

In realtà questo fenomeno ha una giustificazione fisica intrigante, che però è evidente soltanto a chi conosce molto approfonditamente la tecnologia e lo svolgimento di una missione Apollo.

Prima di effettuare un’escursione sulla superficie lunare, gli astronauti dovevano depressurizzare l’abitacolo del modulo lunare sfiatandone nel vuoto l’atmosfera tramite una valvola situata sul portello. L’aria di bordo, quindi, veniva scaricata all’esterno, e questo avveniva in direzione della bandiera, che dopo la prima escursione si trovava grosso modo di fronte al portello.

Questo sfiato produceva una nube gassosa che, non essendo rallentata o contenuta perché si espandeva nel vuoto, diventava uno spostamento d’aria che colpiva il drappo della bandiera e lo muoveva.

Il drappo, inoltre, non era frenato dalla resistenza dell’aria (essendo nel vuoto), per cui bastava una differenza di pressione minima su un lato rispetto all’altro per muoverlo.

C’è anche un altro fenomeno poco intuitivo da considerare. Prima del decollo dalla Luna, gli astronauti accendevano brevemente i piccoli motori a getto di manovra situati nella parte superiore del modulo lunare. Lo scopo di queste accensioni momentanee era verificare il corretto funzionamento di questi motori prima della partenza. È una fase ben documentata nelle procedure e nelle registrazioni di bordo (per esempio nella Lunar Surface Checklist di Apollo 14 a pagina 8-6 e nella sezione Return to Orbit dell’Apollo Lunar Surface Journal della stessa missione a 149:49:50) e denominata RCS hot-fire check.

Gli ugelli di alcuni di questi motori erano diretti verso la bandiera, e il loro scarico gassoso si espandeva nel vuoto, raggiungendo il drappo e spostandolo.

I getti dei motori di manovra erano decisamente potenti: dopo le accensioni di prova di Apollo 14, Alan Shepard riferì via radio che la grande antenna radio/TV collocata sulla superficie lunare (la cui ombra è visibile nella foto AS14-66-9339 di Figura 5.4-2) si era rovesciata:

140:50:02 Shepard: Okay. Here we go. (Long Pause) Okay, Houston. The (S-band) antenna blew over.

Inoltre nel rievocare la missione, Ed Mitchell sottolineò che le accensioni scuotevano l’intero modulo lunare.

Jones - “Tell me about that hot-fire check [...] Did it rock the LM at all?”

Mitchell - “Oh, yeah”.


La potenza di questi getti può essere meglio compresa osservando gli attuali veicoli spaziali russi Soyuz e Progress, che sono dotati di motori di manovra analoghi a quelli del Modulo Lunare. Questi motori si possono vedere in azione in questo video, tratto dall’attracco di un veicolo Progress alla Stazione Spaziale Internazionale a novembre 2018.


Figura 5.4-3. Un veicolo russo Progress aziona i motori di manovra mentre si avvicina alla Stazione Spaziale Internazionale il 18 novembre 2018. Si nota la velocità e la grandezza dei loro getti.