IN DETTAGLIO: La fotografia mostrata in Figura 5.27-1 rappresenta il modulo lunare di Apollo 11 sulla Luna mentre Buzz Aldrin si appresta a scendere lungo la scaletta per mettere piede sul suolo lunare. Viene usata spesso nei libri e negli articoli che parlano delle missioni lunari, è pubblicata nell’Apollo Lunar Surface Journal della NASA ed è stata anche usata dall’astronauta Apollo Walt Cunningham nelle sue presentazioni.* Ma è un falso.
* Mission to the Moon, Alan Dyer, Templar Publishing (2008); AstVintageSpace (Twitter.com, 2015); So haben Sie Apollo 11 noch nie gesehen, 20min.ch (2014); The Apollo 11 Moon Landing Liveblog, Gizmodo.com (2009); ALSJ, Nasa.gov; conferenza di Walt Cunningham a Tradate, 2011 (Youtube.com).
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSIO10HfkT1IuNhSRUd_lnIw9WGAD-V97BLoLqavOYES8wlK_DYmJpar2_B0JM5-wqeOY4XN0pql6kHXyaswlW0dI8GHYLxFt9aldv5MC0IjZRvts_5TJ1n44Cu6xC295JjGga67li9g0l/s1600/AS11-40-5863-69HRby-ed-hengeveld-2008.jpg)
Figura 5.27-1. Foto composita creata da Ed Hengeveld (2008).
Si tratta infatti di un fotomontaggio creato da Ed Hengeveld nel 2008 componendo varie foto originali dell’allunaggio di Apollo 11 e aggiungendo un Sole creato con la grafica digitale.* Tuttavia non c’è alcun intento d’ingannare: né il suo creatore né la NASA la presentano come autentica.
* La genesi della foto è spiegata in dettaglio in Sì, questa foto Apollo è un falso. Ma dichiarato, ComplottiLunari.info (2015).
Questa foto composita, infatti, è sì presente nell’Apollo Lunar Surface Journal, ma nella sezione del Journal dedicata esplicitamente ai fotomontaggi e intitolata More Creativity - Fun and Inspiration. Non viene inclusa nei cataloghi ufficiali delle foto di Apollo 11.
Va notato, inoltre, che il formato non quadrato e l’assenza delle crocette in sovrimpressione (reseau mark o fiducial), insieme alla prospettiva leggermente distorta e ai riflessi del sole a destra che non sono orientati correttamente, indicano all’osservatore esperto che la fotografia non può essere autentica.
Tuttavia man mano che passa il tempo e sbiadiscono i ricordi diretti c’è il rischio che questo genere di foto composita, molto realistico e credibile, venga presentato inconsapevolmente come autentico anche da chi vuole documentare le missioni lunari o addirittura da chi ha fatto parte del programma Apollo, come appunto Walt Cunningham, e si perda traccia del fatto che fu creata senza alcun intento di ingannare. E naturalmente c’è il rischio che qualche lunacomplottista presenti quest’uso inavvertito di un fotomontaggio come una prova che la NASA falsifica le fotografie.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYSSc8kMUVnFd0WnbvaCg2SdU6EimmIFrSH0aacH2UTeAAdCt5eCqmZwE96W_bR8K-HIvpcyd-LcavBov8bj5Hah-TXjS_5DGCko-QmgI4R4tQu5r93xLFve875_5sYsGK9QfI46de1MP6/s1600/IMG_20180715_072604.jpg)
Figura 5.27-2. Il fotomontaggio presentato, senza spiegazioni della sua natura, all’inizio del libro Mission to the Moon di Alan Dyer (2008). Dalla collezione personale dell’autore.