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5.18 Come possono esserci foto in controluce se sulla Luna non c’è aria?

IN BREVE: Perché l’aria non c’entra nulla. Il riverbero degli oggetti circostanti permette il controluce anche nel vuoto. Lo si nota anche in altre fotografie spaziali che non vengono messe in dubbio.


IN DETTAGLIO: Molti sostenitori delle tesi di falsificazione delle foto lunari notano che alcune immagini mostrano astronauti fotografati con il sole praticamente alle spalle, quindi in controluce, eppure perfettamente illuminati.

“Il controluce sulla Luna è impossibile perché non c’è atmosfera che rifletta la luce”, afferma per esempio un articolo della rivista Fotografare di agosto 1989 a firma di Cesco Ciapanna, mostrando una versione di bassa qualità della foto AS15-85-11514, tratta dalla missione Apollo 15 (la Figura 5.18-1 ne mostra una scansione assai migliore).

In questa foto, la direzione dell’ombra dell’astronauta, David Scott, indica che il fotografo (il suo collega James Irwin) è rivolto verso il sole e quindi il lato di Scott rivolto verso la fotocamera è in ombra, eppure ne vediamo chiaramente i dettagli. Si afferma che questo effetto sarebbe impossibile nel vuoto della Luna, perché non c‘è l’atmosfera che diffonde la luce solare e quindi il lato in ombra di un astronauta dovrebbe essere scurissimo. La stessa obiezione viene fatta per la famosa fotografia di Aldrin, AS11-40-5903 (Figura 5.18-2).


Figura 5.18-1. Foto AS15-85-11514.


Figura 5.18-2. Aldrin sulla Luna. Foto AS11-40-5903.


Ma questa tesi si basa su una premessa sbagliata: la fisica e l’ottica insegnano che la presenza di atmosfera non c’entra nulla con la possibilità di fare foto in controluce. Nel controluce, infatti, le zone in ombra sono rischiarate non dalla diffusione della luce prodotta dalle molecole di gas, dalla polvere e dal vapore acqueo in sospensione di un’atmosfera, ma dalla riflessione delle superfici circostanti, che avviene anche nel vuoto. Quindi la riflessione funziona anche nel sostanziale vuoto dell’ambiente lunare.

La diffusione atmosferica è il fenomeno che produce per esempio il chiarore intorno a un lampione di notte.

Invece le ombre, sulla Terra come sulla Luna, vengono rischiarate principalmente dalla riflessione della luce sugli oggetti circostanti: una parete vicina, per esempio. È una tecnica che si usa spesso in fotografia per schiarire le ombre troppo marcate su un soggetto: si colloca fuori dall’inquadratura un pannello chiaro che riflette la luce e il gioco è fatto (Figura 5.18-3).


Figura 5.18-3. Riflessione su una superficie chiara usata per schiarire le ombre di un soggetto (l’autore di questo libro) che ha il sole alle spalle. Credit: Lisa Attivissimo.


Sulla Luna la riflessione è prodotta prevalentemente dal suolo (che, va ricordato, è tutt’intorno ed è illuminato a giorno dal Sole) e dalle tute bianche degli astronauti.

Il fatto che non occorra l’atmosfera per fotografare in controluce o rischiarare le ombre è dimostrato dalle foto scattate nello spazio in altre circostanze non controverse, per esempio durante le missioni delle navette spaziali Shuttle: anche se il soggetto è nel vuoto dello spazio, la luce riflessa dalle superfici circostanti e dalla Terra illuminata dal Sole è più che sufficiente a schiarirne le ombre.

Questo fatto si nota bene nella foto mostrata in Figura 5.18-4: benché l’unica fonte di luce diretta sia il Sole, le superfici chiare del vano di carico dello Shuttle sono sufficienti a illuminare intensamente le zone in ombra dell’astronauta.


Figura 5.18-4. L’astronauta Bruce McCandless lavora all’esterno dello Shuttle (1984). Foto GPN-2000-001075.


La spiegazione della presunta anomalia, insomma, è la stessa della sezione Come mai si vedono gli astronauti in ombra, che nel vuoto dovrebbero essere al buio?: cambia invece la tesi lunacomplottista, che là ipotizzava riflettori per schiarire i soggetti in ombra e qui dichiara impossibile il controluce nel vuoto.