IN DETTAGLIO: Alcuni lunacomplottisti segnalano che ci sono coppie di fotografie che mostrano lo stesso luogo con e senza il modulo lunare, e che questo sarebbe impossibile perché il modulo lunare non si spostava e la sua base rimaneva sulla Luna anche dopo la ripartenza degli astronauti. Ovviamente non c’era nessuno sulla Luna a fotografare il sito di allunaggio prima dell’arrivo del veicolo spaziale, per cui sarebbe impossibile avere foto del sito senza la presenza del LM. A loro dire, si capisce che si tratta del medesimo luogo perché le collinette sullo sfondo sono assolutamente identiche.
La loro tesi è che le foto siano false e che si tratti di fondali finti, maldestramente riciclati per più di una fotografia della messinscena. L’esempio mostrato qui sotto è tratto dal già citato documentario di Fox TV Did We Land on the Moon?: a sinistra c’è il modulo lunare, ma a destra no. Eppure lo sfondo è identico, e per gli autori del documentario questo è un mistero.
La stessa tesi, riferita alle stesse fotografie, è presentata da Fulvio Fusco nel suo libro Ufo e alieni tra silenzi e indifferenza a pag. 25, da Aulis.com e da Philippe Lheureux.
Figura 5.12-1. Due immagini con sfondi apparentemente identici, tratte dal documentario Did We Land on the Moon? (Fox TV, 2001).
Ci si potrebbe chiedere, come sempre, perché mai i presunti organizzatori di quella che sarebbe una delle più grandi e importanti cospirazioni della storia sarebbero così stupidi da riutilizzare un fondale finto e sperare di farla franca, ma non ha importanza: con un po’ di ricerca si riesce a scoprire l’errore tecnico sul quale si fonda l’argomentazione dei lunacomplottisti.
Una ricerca negli archivi delle foto Apollo rivela che le immagini citate dal documentario di Fox TV (senza indicarne la fonte) sono porzioni delle foto AS15-82-11057 (a sinistra) e AS15-82-11082 (a destra), che furono scattate nella zona del massiccio di Hadley durante la missione Apollo 15.
Figura 5.12-2. Foto AS15-82-11057.
Figura 5.12-3. Foto AS15-82-11082.
Le descrizioni NASA delle foto 11057 e 11082 spiegano che l’inquadratura è rivolta verso sud-est e che a sinistra ci sono i Monti Appennini, mentre a destra c’è il monte Hadley Delta, alto 3500 metri.
Figura 5.12-4. La zona di allunaggio di Apollo 15 vista dalla sonda LRO (foto NAC M1123519889). Hadley Base indica il punto in cui si trova il modulo lunare. Hadley Delta indica la montagna situata a destra nelle foto in discussione, che rispetto alla foto LRO sono scattate guardando da destra verso sinistra. Credit: NASA/GSFC/Arizona State University.
La documentazione della missione e il resoconto delle attività (Apollo 15 Mission Surface Operations Overview) del Lunar and Planetary Institute indicano che la prima foto fu scattata dalla posizione denominata Station 8, a circa 125 metri a nord-ovest del modulo lunare, mentre la seconda fu scattata dalla posizione Station 9, situata a 1400 metri a ovest del modulo lunare e visibile nella mappa che descrive gli spostamenti degli astronauti (Traverse Map, Figura 5.12-5).
Figura 5.12-5. Dettaglio della mappa degli spostamenti degli astronauti dell’Apollo 15. La Station 8 non è visibile perché troppo vicina al modulo lunare (indicato dalla X). Lo sfondo delle foto in discussione si trova nella zona inferiore della mappa.
In altre parole, il modulo lunare non c’è nella seconda foto semplicemente perché la foto fu scattata mirando nella stessa direzione della prima ma stando a circa un chilometro e mezzo di distanza dal veicolo spaziale.
Ma allora come mai lo sfondo appare identico? Perché quelle che sembrano essere collinette sono in realtà montagne altissime e molto lontane, che si ergono a oltre 4500 metri di quota, come il Mons Hadley (4600 m), a destra in Figura 5.12-4.
Possiamo determinare la distanza di questo sfondo prendendo una foto della zona, per esempio la AS15-M-0414, scattata dal modulo di comando di Apollo 15 mentre era in orbita intorno alla Luna, e sovrapponendo su di essa la mappa NASA dei luoghi visitati dagli astronauti di questa missione (Figura 5.12-6). Usando il riferimento di scala di questa mappa risulta che la base delle montagne più vicine, quelle situate sulla destra nelle foto in questione, si trova a circa tre chilometri e mezzo dai luoghi nei quali furono scattate le fotografie, mentre le montagne al centro sono a circa 14 chilometri e quelle a sinistra sono a circa 21 chilometri.
Figura 5.12-6. Dettaglio della foto AS15-M-0414, allineato con la mappa degli spostamenti dell’equipaggio di Apollo 15. A = 3,5 km; B = 14 km. Credit: NASA/JSC/Arizona State University.
Figura 5.12-7. Dettaglio della foto AS15-82-11057 con le distanze delle rispettive zone. La zona etichettata A nella foto precedente è fuori dall’inquadratura. Le montagne al centro sono ancora più lontane (circa 26 km).
L’equivoco fra collinette vicine e montagne lontane nasce non solo dalla mancanza di ricerche di riscontri da parte dei lunacomplottisti, ma anche dal fatto che sulla Luna non c’è aria e quindi non c’è il graduale offuscamento atmosferico che ci indica visivamente che un oggetto è lontano, non ci sono oggetti familiari (alberi, case) che diano il senso delle dimensioni e l’orizzonte sulla Luna è molto più vicino che sulla Terra: come già segnalato, in pianura è a soli 2,4 chilometri dall’osservatore.
Tutto questo rende difficile accorgersi che si tratta di montagne situate a vari chilometri (da 5 a 26) dal punto di allunaggio e inquadrate da punti differenti. Ed è per questo che lo sfondo lontano sembra uguale mentre il terreno in primo piano cambia completamente.
Immaginate di fotografare il Monte Bianco da un paesino situato a 15 chilometri di distanza dalla montagna e di spostarvi poi di qualche centinaio di metri per fare un’altra foto. Non vi sorprenderà scoprire che le case del paesino non saranno più in primo piano, mentre lo sfondo del Monte Bianco sarà sostanzialmente identico. Questo è esattamente quello che avviene nelle foto lunari contestate: sono scattate in due luoghi differenti e inquadrano oggetti molto lontani, che restano pressoché invariati mentre quelli vicini cambiano.
La tesi dei fondali viene inoltre sbugiardata se si confrontano in dettaglio le immagini originali: emerge che l’aspetto delle montagne sullo sfondo in realtà varia molto lievemente a causa del cambio di punto di osservazione. Questo significa che le montagne delle foto sono oggetti tridimensionali, tanto che la loro prospettiva cambia.
Il confronto è facilitato esaminando le porzioni centrali delle due fotografie per rilevare le differenze nel profilo delle montagne. Visti in dettaglio, insomma, i presunti fondali non sono affatto identici come asseriscono invece i lunacomplottisti.
Figura 5.12-8. Dettaglio della foto AS15-82-11057.
Figura 5.12-9. Dettaglio della foto AS15-82-11082.
Queste differenze possono essere utilizzate per creare una coppia stereoscopica di immagini che rivela la profondità tridimensionale del presunto fondale.
Figura 5.12-10. Stereogramma per visore 3D o per visione a occhi paralleli delle foto AS15-82-11057 e 11082.
Altri casi di presunti “fondali riciclati” vengono esaminati nell’articolo A Debunking of Jack White’s Apollo Photo Analysis (2012) presso il sito Rocket and Space Technology di Robert A. Braeunig.