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1.7 Le prove generali, poi l’allunaggio

La scadenza posta da Kennedy si avvicina rapidamente e il progetto Apollo procede a tappe serrate. Nel marzo del 1969 la missione Apollo 9 prova in orbita terrestre il modulo lunare, i sistemi di navigazione, le tute lunari e le manovre di attracco.

A maggio Apollo 10 vola verso la Luna e collauda tutte le fasi di uno sbarco tranne l’allunaggio vero e proprio. Il modulo lunare si sgancia dalla capsula Apollo e porta due astronauti fino a soli 14.450 metri dalla superficie della Luna.

La missione successiva, Apollo 11, porta l’umanità sulla Luna, in diretta televisiva planetaria, il 20 luglio 1969. L’allunaggio avviene alle 22:17 ora italiana; Neil Armstrong posa cautamente il piede sinistro sul suolo della Luna quando in Italia sono le 4:57 del 21 luglio.

Armstrong e il collega Edwin “Buzz” Aldrin camminano sul suolo lunare, vi piantano la bandiera americana, effettuano esperimenti scientifici, raccolgono campioni di roccia lunare e scattano fotografie che diverranno storiche, mentre il terzo astronauta dell’equipaggio, Michael Collins, li attende in orbita per portarli a casa ed entrare con loro nei libri di storia.

Figura 1.7-1. Buzz Aldrin sulla Luna, fotografato da Neil Armstrong. Foto AS11-40-5946.


Figura 1.7-2. L’equipaggio dell’Apollo 11: Neil Armstrong, Michael Collins e Buzz Aldrin. Foto ufficiale, marzo 1969.


C’è un ultimo colpo di coda russo: un tentativo di riportare sulla Terra campioni di suolo lunare, usando il veicolo automatico Luna 15, appena prima del ritorno della spedizione umana americana. Ma la sonda russa si schianta sulla Luna proprio mentre Armstrong e Aldrin si apprestano a ripartire con circa 22 chili di rocce seleniche. Alcune fonti (Tentatively Identified Missions and Launch Failures, NASA, 2005) ipotizzano che anche le missioni sovietiche Luna 1969B e 1969C, in aprile e giugno del 1969, furono tentativi segreti di recuperare campioni di suolo lunare.

Fra il 1969 e il 1972 gli Stati Uniti effettuano sei sbarchi lunari, progressivamente più sofisticati e complessi, nel corso delle missioni Apollo 11, 12, 14, 15, 16 e 17, portando sulla Luna in totale dodici uomini e raccogliendo oltre 382 chilogrammi di rocce lunari accuratamente selezionate e una quantità immensa di dati scientifici la cui analisi prosegue tuttora.

Anche Apollo 13 è una missione lunare, ma viene interrotta per lo scoppio di un serbatoio d’ossigeno durante il viaggio verso la Luna. Gli astronauti James Lovell, John “Jack” Swigert e Fred Haise si salvano fortunosamente, grazie alla loro preparazione e alla competenza dei tecnici che li assistono sulla Terra. La loro odissea intorno alla Luna cattura l’attenzione del mondo intero e sottolinea i pericoli dei viaggi spaziali, che i successi delle missioni precedenti avevano fatto dimenticare a molti troppo frettolosamente.

Inizialmente erano previste tre ulteriori missioni lunari, ma l’incidente di Apollo 13 e varie considerazioni politiche portarono alla loro cancellazione quando i veicoli per effettuarle erano già stati costruiti.

Dal 14 dicembre 1972, quando il geologo Harrison Schmitt e il comandante Eugene Cernan risalirono a bordo del proprio modulo lunare dopo tre giorni di esplorazione nel corso della missione Apollo 17, nessun essere umano ha più visitato il suolo della Luna.

Figura 1.7-3. Aldrin, Armstrong e Collins nel 2009, durante una visita al museo Smithsonian.