Cerca nel blog

13.2 Corrosioni ed emissioni gassose sospette

In un’attività complessa come un lancio spaziale, la quantità di cose che possono andare storte è immensa e spesso sono i problemi di origine inattesa quelli che fanno dannare di più.

Per esempio, il Reliability Bulletin (bollettino di affidabilità) datato 8 marzo 1968 e mostrato in Figura 13.2-1 segnala gravi problemi di corrosione nelle condotte in acciaio inossidabile delle rampe di lancio 34 e 37 al centro spaziale Kennedy.

Il rapporto rivela la causa della corrosione: l’attacco combinato di acido urico e cloruro. Il cloruro fa parte dell’ambiente nel luogo di lancio, ma l’acido urico no. Viene da una “fonte umana”.

Si sospetta da qualche tempo la prassi occasionale del personale di espletare le proprie necessità fisiologiche dalla torre di lancio... Ispezioni personali nell’area del sito di lancio hanno confermato la probabile fonte umana sulla base delle pratiche osservate.

In originale:

The occasional practice of personnel relieving themselves from the umbilical tower has been suspected for some time... Personal interviews at the launch site confirmed the likely human source based on observed practices.


In altre parole, non c’erano servizi igienici sulla torre di lancio, e se scappava la pipì, la si faceva dall’alto della torre, col risultato di corroderne l’acciaio e mettere a repentaglio il missile.


Figura 13.2-1. Il rapporto sulla corrosione delle condotte rivela una fonte inattesa di acido.


In un altro caso analogo, raccontato come il precedente nel documento Memorable Moments - My Years with the Apollo Program di John T. Everett, il rivelatore di perdite d’idrogeno della torre di lancio diede l’allarme, provocando l’attivazione del sistema di sicurezza a pioggia d’acqua, con danni per milioni di dollari. Si scoprì che il rivelatore era scattato per via delle “emissioni gassose di un corpulento ingegnere” (“gaseous emissions of [a] robust engineer”) della Chrysler che stava cambiando un componente nelle vicinanze.