Figura 14.11-1. Robert Henry Lawrence. Fonte: Hill Air Force Base.
Robert Lawrence, maggiore e pilota collaudatore USAF, fu selezionato nel giugno del 1967 nell’ambito del terzo gruppo di astronauti dell’aviazione statunitense per volare nello spazio con il progetto militare MOL (Manned Orbiting Laboratory) e divenne così il primo astronauta designato di colore.
Contribuì in modo importante al programma spaziale: i suoi voli sperimentali con aerei appositamente modificati furono fondamentali nello sviluppo delle traiettorie di planata ripida senza motore che vennero utilizzate in seguito dallo Space Shuttle.
Ma Lawrence non volò mai nello spazio. Morì l’8 dicembre 1967 nello schianto dell’addestratore supersonico F-104 pilotato dal suo allievo, mentre gli insegnava a compiere un flare, una delle manovre di atterraggio sperimentali usate dagli aerei spaziali dell’epoca, come l’X-15, e che Lawrence aveva sviluppato e padroneggiato. Aveva 31 anni.
Il suo nome è inciso nello Space Mirror Memorial al Kennedy Space Center, ma non è fra quelli lasciati sulla Luna su una targa commemorativa dagli astronauti dell’Apollo 15 nel 1971. Uno dei motivi di questa mancanza è che il Pentagono usa la designazione di “astronauta” soltanto per chi ha effettivamente volato a oltre 50 miglia (80 km) di quota: formalmente non basta essere selezionati per meritarsi la qualifica.
L’insegna della sua missione MOL fu portata nello spazio nel 1997 a bordo dello shuttle Atlantis nel corso del volo STS-86.