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6.10 Come è possibile che la NASA abbia “smarrito” i nastri della diretta TV?

IN BREVE: Perché dopo averli convertiti a un formato standard e duplicati nel miglior modo disponibile all’epoca, furono ritenuti inservibili e inutili per via del modo fuori standard in cui erano stati registrati. Tanto c’erano le copie convertite, per cui furono riutilizzati. Le copie convertite ci sono ancora e sono integrali: i nastri perduti non contengono riprese inedite o differenti da quelle che già conosciamo. Ma sappiamo che le immagini originali erano più nitide.


IN DETTAGLIO: Come descritto nella premessa tecnica di questo capitolo, negli anni Sessanta del secolo scorso ottenere persino una diretta televisiva sgranata e in bianco e nero del primo sbarco sulla Luna richiedeva acrobazie tecnologiche notevoli. Per via delle restrizioni di peso, potenza e tecnologia di ripresa e trasmissione, si dovette usare sulla Luna una telecamera miniaturizzata che acquisiva e ritrasmetteva immagini in un formato non standard, di qualità inferiore a quello normale dell’epoca; fu quindi necessario ricevere queste immagini sulla Terra e convertirle in tempo reale nei vari formati televisivi standard per diffonderle alle emittenti di tutto il mondo. Questa conversione causò una grande perdita di qualità.

La conversione avvenne infatti nell’unico modo disponibile allora: presso i grandi radiotelescopi che ricevevano il segnale TV fuori standard direttamente dalla Luna, una normale telecamera fu puntata sugli speciali monitor capaci di mostrare le immagini ricevute.

La NASA registrò il segnale convertito su bobine di nastro video normali della miglior qualità disponibile allora, e questi nastri ci sono ancora (Figura 6.10-1).


Figura 6.10-1. Una delle bobine video originali della missione Apollo 11. Credit: DC Video.


Invece il segnale diretto dalla Luna, quello non convertito, non era registrabile usando apparecchi standard di videoregistrazione, per cui la NASA lo registrò su una traccia dei nastri di telemetria della missione. Ma così facendo, i nastri contenenti le immagini televisive originali, che avevano una qualità superiore alla versione convertita, furono purtroppo etichettati come normale telemetria e archiviati insieme a tutti gli altri.

Alcuni anni dopo la fine del progetto Apollo, la telemetria archiviata fu dichiarata non più utile e le sue costose bobine di nastro furono mandate alla cancellazione per essere riutilizzate, secondo la normale prassi dell’epoca. Fu così che le registrazioni più nitide della diretta TV dell’escursione lunare di Apollo 11 furono cancellate inconsapevolmente.

Sono questi i cosiddetti “nastri perduti“: non contenevano riprese differenti o aggiuntive rispetto a quelle delle registrazioni oggi disponibili, ma ci avrebbero offerto immagini decisamente migliori, in termini di dettaglio e nitidezza, di quel momento storico irripetibile. Lo sappiamo grazie alle fotografie e alle riprese cinematografiche, fatte da alcuni tecnici delle stazioni riceventi (per esempio Ed von Renouard e Bill Wood), dei monitor che mostravano le immagini non convertite (Figure 6.10-2 e 6.10-3). Queste registrazioni non ufficiali includono le uniche riprese esistenti (effettuate da von Renouard con una cinepresa Super 8) dell’espulsione degli zaini delle tute spaziali degli astronauti sulla Luna, al termine della loro escursione.


Figura 6.10-2. A sinistra, la diretta televisiva di Apollo 11, così come fu trasmessa dalle TV di tutto il mondo; a destra, l’originale prima della conversione, in un’immagine ottenuta fotografando con una fotocamera Polaroid il monitor del ricevitore a Goldstone (immagine NASA S69-42583). La banda nera è causata dal tempo di posa troppo breve della fotocamera rispetto alla formazione dell’immagine sul monitor. L’astronauta è Neil Armstrong, ripreso mentre scende inizialmente lungo la scaletta. Fonte: Honeysucklecreek.net.



Figura 6.10-3. Armstrong e Aldrin ai piedi della scaletta del modulo lunare scoprono la targa commemorativa dell’allunaggio: a sinistra la versione vista a Houston e registrata su pellicola da un monitor TV standard, a destra una foto presa dal segnale diretto non convertito al radiotelescopio di Parkes, in Australia. Fonte: Honeysucklecreek.net.


Questa gestione malaccorta delle registrazioni originali può sembrare una leggerezza incomprensibile e imperdonabile agli occhi di chi la considera oggi, ma va detto che all’epoca era tecnicamente impensabile poter estrarre da quei nastri una versione migliore di quella già convertita e oggi disponibile: l’elaborazione digitale delle immagini era ancora agli albori e le immagini convertite erano considerate comunque accettabili. Bisogna anche tenere presente che all’epoca la qualità delle normali immagini televisive era comunque modestissima rispetto all’alta definizione alla quale siamo abituati oggi.

Il rapporto dettagliato della NASA sulla ricerca internazionale dei nastri contenenti la registrazione video diretta (non convertita) dell’escursione lunare di Apollo 11 è stato pubblicato nel 2009 e si intitola The Apollo 11 Telemetry Data Recordings: A Final Report.

Nello stesso anno la NASA incaricò la società di restauro cinematografico Lowry Digital di ripulire e ricomporre le videoregistrazioni migliori della missione Apollo 11 recuperate dagli archivi, e il risultato del restauro, effettuato con il contributo di molti dei tecnici che lavorarono alla trasmissione originale, è disponibile presso il sito della NASA (Restored Apollo 11 Moonwalk Video).

Rimane comunque il rammarico per l’occasione perduta, compensato solo in parte dalla possibilità che riemergano copie non ufficiali pre-conversione dei nastri di quelle storiche trasmissioni.