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1.5 Apollo, il sorpasso americano

I massicci investimenti statunitensi iniziano a dare frutti. Dalle paludi della Florida è emerso a tempo di record il colossale centro spaziale Kennedy di Cape Canaveral. Una serie di voli senza equipaggio mette a punto le capsule Apollo, il gigantesco vettore lunare Saturn V progettato da Wernher Von Braun, le infrastrutture di collaudo e di lancio e il personale di supporto.

Intanto i russi si aggiudicano un altro primato: il 18 settembre 1968 la sonda automatica Zond 5 porta intorno alla Luna i primi esseri viventi (tartarughe, mosche, tarme della farina e altri) e li fa tornare indenni sulla Terra. Cosa ancora più importante, il veicolo è indubbiamente grande abbastanza da poter trasportare una persona.

L’11 ottobre gli Stati Uniti effettuano il primo volo della capsula Apollo con equipaggio: Walter Schirra, Donn Eisele e Walter Cunningham collaudano Apollo 7 in orbita terrestre per undici giorni.

È il primo volo della capsula riprogettata a fondo dopo la tragedia di Apollo 1, la prima missione statunitense con tre membri d’equipaggio e il primo lancio con uomini a bordo del vettore Saturn IB (più piccolo del Saturn V lunare). Occorre bruciare le tappe: la CIA sa che i russi stanno tentando in segreto di battere sul tempo l’America anche nella corsa alla Luna.

Figura 1.5-1. La copertina della rivista statunitense Time del 6 dicembre 1968.


Due mesi dopo, la missione Apollo 8 è la prima di un Saturn V con equipaggio a bordo. È soltanto il terzo lancio di questo vettore, eppure l’obiettivo è già ambiziosissimo: andare trecento volte più lontano di ogni volo umano precedente e portare tre americani a circumnavigare per primi la Luna.

Il 24 dicembre 1968, per la prima volta nella storia, esseri umani vedono con i propri occhi la Luna da vicino, orbitandovi intorno dieci volte a 110 chilometri d’altezza e sorvolandone anche la faccia perennemente nascosta all’osservatore terrestre.

L’impatto emotivo sull’opinione pubblica mondiale è enorme, grazie anche al fatto che la missione avviene in diretta televisiva: questo permette a gran parte del mondo di vedere la superficie della Luna scorrere fuori dai finestrini della capsula insieme agli astronauti Frank Borman, James Lovell e William Anders, che leggono un passo della Genesi. È la diretta più seguita della storia fino a quel momento.

Gli astronauti scattano inoltre fotografie straordinarie della Terra che si staglia contro l’orizzonte della Luna e il nero ostile dell’infinito cosmico, rendendo chiara la fragile bellezza della nostra piccola oasi di vita.

Figura 1.5-2. La Terra vista dalla Luna, fotografata dagli astronauti di Apollo 8. Foto AS8-14-2383.


Il trionfo d’immagine americano, amplificato dalla censura mediatica sulle condizioni disastrose della missione (vomito e diarrea degli astronauti, perdite di sigillante dei finestrini che offuscano la visuale, accumuli d’acqua condensata in cabina), sancisce almeno agli occhi dell’opinione pubblica il sorpasso della tecnologia spaziale statunitense su quella sovietica.

Ma la gara lunare non è ancora conclusa: resta da effettuare lo sbarco vero e proprio, e dietro le quinte l’Unione Sovietica non ha affatto rinunciato all’idea di togliere al rivale questo primato.